Massa, i candidati a sindaco nell'ultimo faccia a faccia prima del ballottaggio
26 maggio 2023 In evidenza, Locations, Massa CarraraFrancesco Persiani e Enzo Romolo Ricci hanno risposto a sei domande formulate dal vicepresidente Confesercenti Francesco Bennati.

Domenica e lunedì si tornerà al voto a Massa per eleggere il nuovo sindaco. Al ballottaggio Francesco Persiani e Enzo Romolo Ricci.
Spiega il vicepresidente Confesercenti Francesco Bennati. “Questa volta sarà l’ultima sfida per il futuro della nostra città e come abbiamo da sempre fatto, fin dall’ inizio della campagna elettorale, abbiamo organizzato un ultimo faccia a faccia di penna cercando di essere sempre puntuali sui temi. Le nostre domande sono state precise e abbiamo cercato di non creare le condizioni per il solito scontro ideologico ma abbiamo cercato le condizioni per un confronto tematico. Speriamo che le risposte dei candidati vi facciano riflettere, perché votare come ho già ricordato in altre occasioni non e solo un’esercizio di democrazia ma un passo verso il proprio futuro. La domanda è seguita della risposta del singolo candidato in base all’ ordine della scheda elettorale".
- Il comparto turistico della nostra città è da sempre caratterizzato da un’offerta turistica principalmente balneare, e di conseguenza con una forte caratteristica alla stagionalizzazione. E’ da anni oramai che sentiamo il termine destagionalizzazione ma la nostra zona turistica rimane tutt’oggi ferma a paradigma stagionale. Come volete superare questo limite?
Francesco Persiani: “Credo che continuare la strada già intrapresa sia un buon punto di partenza: vale a dire, creare una serie di eventi attrattivi nel corso di tutto l’anno così da allungare la stagione e portare sul nostro territorio i turisti anche oltre i classici mesi estivi. Lo abbiamo fatto organizzando manifestazioni sportive di rilievo ed eventi culturali che hanno appunto richiamato migliaia di persone. Questo servirà a sostenere il comparto turistico ricettivo e le attività collaterali che, soprattutto sulla costa, non possono lavorare solo tre mesi l’anno”.
Enzo Romolo Ricci: “Prima di tutto occorre difendere il mare e la spiaggia che sono il principale fattore di attrazione turistica, operando quindi un piano di ripascimento naturale e continuo dal mare, con caratteri strutturali e non episodici, così da evitare il traffico pesante e da garantire balneabilità potenziando le strutture di depurazione delle acque reflue. Nello stesso tempo è necessario consentire a le strutture ricettive, alberghi e campeggi, di adeguare e quindi ampliare la propria offerta alle nuove richieste del mercato turistico anche con interventi strutturali di miglioramento e allargamento delle strutture. Poi, partendo dal turismo balneare allargarlo sia dal punto di vista geografico che temporale. Per cui ampliare l’offerta turistico ricettiva attraverso la valorizzazione della zona collinare e montana, infatti la valorizzazione della zona vitivinicola del Candia e della sua Strada del Vino darebbe un impulso a tutto il comparto enogastronomico, la valorizzazione dei nostri paesi ricadrebbe in una vivibilità a 360 gradi del territorio portando un valore aggiunto anche nella zona estiva. Questo percorso si crea con un’unione di idee dove siano protagoniste le associazioni di categoria che con la loro professionalità possono aiutare a tracciare una strada turistica nuova e soprattutto di lungo corso”.
- Il contesto produttivo si sta concentrando in grandi agglomerati distributivi a discapito delle piccole attività territoriali. Credete sia importante accentrare i punti di distribuzione o rivalorizzare il commercio cosiddetto di vicinato?
Francesco Persiani: “Sul nostro territorio esiste un centro commerciale così come alcune attività di grande distribuzione, ma continuano a vivere e nascere moltissime piccole attività perché sono quelle a cui la cittadinanza fa riferimento, soprattutto nei paesi a monte o in aree meno urbanizzate. Grazie al Regolamento per la valorizzazione del commercio abbiamo proprio cercato di agevolare, con finanziamenti a fondo perduto, le attività ,perché per noi ogni esercizio commerciale è importante, e questo percorso proseguirà”.
Enzo Romolo Ricci: “Non credo che Massa abbia bisogno di altre strutture di Grande Distribuzione, ma al contrario di sostenere gli investimenti di esercizi commerciali e pubblici esercizi di vicinato in ogni quartiere a partire dalle periferie e dai paesi a monte. Tutto ciò non può essere realizzato se non con un piano del commercio che investa tutta la città e con incentivi mirati per rivitalizzare i negozi soprattutto nelle zone periferiche; una prospettiva unitaria che manca all’attuale piano del commercio”.
- La notizia del progetto del nuovo biodigestore, al Cermec pone serie preoccupazioni sul possibile impatto in termini turistici dell’impianto, che si aggiunge al già complesso e ormai storico problema delle bonifiche. Cosa intende fare la vostra amministrazione per mitigare il rischio di impatto?
Francesco Persiani: “Io credo che il biodigestore anaerobico sia una risorsa sia dal punto di vista ambientale sia economico per il nostro territorio. Lo abbiamo pensato, progettato e chiesto finanziamenti ancora prima che fosse recepito da Ato e da Retiambiente. Il progetto del biodigestore è stato poi candidato a ricevere finanziamenti Pnrr all’interno della relativa graduatoria nazionale. E’ un impianto che produrrà meno odori, benefici a livello energetico e vantaggi per il territorio e il mondo economico”.
Enzo Romolo Ricci: “Sicuramente un tema che merita un approfondimento serio e soprattutto razionale. L’opportunità di rientro economico non può non essere valutata ma bisogna prima di tutto comprenderne le potenzialità e valutarne i rischi di impatto. Massa deve far parte del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti previsto da Retiambiente e dalla programmazione della Regione per disporre dei finanziamenti necessari, chiedendo tuttavia che la scelta dell’impiantistica da sviluppare non sia in alcun modo in contrasto con le condizioni ambientali. Il confronto costi-benefici deve essere affrontato in maniera seria e crediamo che i cittadini al di là dell’amministrazione devono condividere e capire la scelta di merito. Per questo creeremo un evento pubblico di confronto coinvolgente amministrazione, associazioni di categoria ed esperti tecnici”.
- Esiste nella nostra zona una sproporzione di circoli che fanno somministrazione e attività di somministrazione, creando di fatto uno squilibrio concorrenziale visto le differenti normative, che alle volte vengono pubblicamente disattese. A questo si aggiunge un fenomeno di gestione dei parchi pubblici dove spesso la somministrazione diventa attività principale, di fatto istituendo delle zone di palese concorrenza sleale, ed anche un cosiddetto “abuso” di sagre soprattutto nella zona costiera che ha leso le capacità di introito della attività di somministrazione. Vi chiediamo di chiarire pubblicamente la vostra visione sulla funzione dei circoli, sagre e somministrazione in parchi pubblici e di prendere un impegno formale per la loro regolamentazione.
Francesco Persiani: “Servono controlli, verifiche ed un equilibrio che non vada ad intaccare altre attività, ma che consenta a tutti di muoversi all’interno delle vigenti normative. Quella che regola i circoli è sovraordinata all’ente comunale, ma godendo tali attività di agevolazioni, come amministrazione, proprio per non accentuare eventuali differenze, abbiamo scelto di non ricomprenderli negli incentivi previsti nel Regolamento del commercio. Per quanto riguarda i parchi credo ci sia da fare una distinzione: alcune aree verdi si trovano nelle vicinanze di esercizi di somministrazione di cibo e bevande, mentre altri sono molto distanti. Ecco, in questo caso dare la possibilità di avere, all’interno del parco stesso, una piccola attività, è dare un servizio ai fruitori dell’area, che sono per la maggior parte famiglie e bambini. Anche le sagre fanno parte della tradizione e della cultura massese, fermo restando che siano vigilate. Non possiamo concedere un proliferarsi incontrollato, ma sono appuntamenti irrinunciabili quelli legati alla promozione dei nostri prodotti tipici. Certo, come detto, tutto ciò deve essere modulato da una politica attenta affinché tutto si svolga con grande equilibrio”.
Enzo Romolo Ricci: “Tutto ha un senso, sempre che non vi si trovi un abuso. Circoli e Sagre hanno uno scopo ben preciso, che nasce da radici profonde e su tali principi vanno valorizzate. Questo non vuol dire che esse debbano entrare in maniera agevolata nello spazio destinato agli esercizi di somministrazione. Sono due realtà ben distinte che vivono anche su realtà di tassazione distinte. Esiste un piano di regolamentazione sviluppato con le associazione di categoria. Ripartiremo da lì, con un’ aggiornamento e una garanzia di applicazione per la tutela reciproca. Sui parchi il tema è più complesso, non possiamo immaginare un parco senza servizi ma non possiamo neanche immaginare un parco come un ristorante in suolo pubblico. Il parco è uno spazio da vivere, dove il cittadino ha il diritto di ritrovare quiete e tranquillità, anche qui dobbiamo ragionare in maniera seria nel mettere delle regole che tutelino sia i commercianti ma ancora di più lo spazio pubblico. Ad esempio se un parco ha vicino pubblici esercizi facilmente raggiungibili, non c’è bisogno di un punto ristoro che al contrario serve laddove l’area verde sia lontana da bar etc”.
- La categoria dei Bar e Pub negli ultimi anni è stata spesso al centro di problemi di sicurezza pubblica, soprattutto la movida nella zona del centro storico. Ci chiediamo in che modo pensate di risolvere questo problema e nel contempo vi chiediamo come pensate di contrastare il fenomeno di alcolismo in età adolescenziale che ha visto un importante aumento nella fase centrale della pandemia del Covid-19.
Francesco Persiani: “Quello dell’abuso di sostanze alcoliche non è da sottovalutare né da trattare con leggerezza e superficialità. Negli anni, la mia amministrazione ha collaborato in sinergia con associazioni del territorio, ma in particolare con la USL Toscana nord ovest e il Ser.d., per promuovere campagne di sensibilizzazione tra i giovani proprio contro l’uso e l’abuso di alcol. La pandemia ha accentuato alcune problematiche dei giovani che si sono trovati disorientati, lontani da amici e regolari attività di socializzazione e di crescita. Credo peró che la situazione negli ultimi tempi sia migliorata grazie ad alcuni accorgimenti e ad una concertazione con le categorie e le forze dell’ordine. Va detto che in questi anni c’è stato un segnale positivo grazie agli stessi esercenti che svolgendo con professionalità il proprio mestiere rappresentano un elemento centrale per il rispetto delle norme”.
Enzo Romolo Ricci: “La gestione della sicurezza è da sempre un vanto dell’amministrazione Persiani e tutti ci ricordiamo dei filmati del ragazzo col machete in piazza Garibaldi. La sicurezza passa soprattutto per la percezione di essa, per questo è necessario aumentare la presenza della polizia municipale, sia di giorno che di notte specialmente nei fine settimana e nelle zone di maggior assembramento. Tutti hanno il diritto di vivere la movida e la diversità degli esercizi di somministrazione deriva proprio dalla capacità attrattiva delle zone, che per essere tali devono fornire servizi. Nello specifico sicurezza e accessibilità. La filosofia dello sballo va combattuta con alternative, diciamo con il ballo: è più divertente ballare che ballarsi. Quindi offrendo ai giovani occasioni per stare assieme che superino la cultura dello shottino. Ad esempio in piazza Mercurio insieme ai bar deve essere aperta la notte anche la biblioteca anche come luogo dove i ragazzi possano proporre la propria musica o la propria arte etc. Perché l’alcolismo giovanile è una piaga, che si combatte anche con l’educazione a partire dalle scuole e al contempo alla vigilanza dei comportamenti errati, che non sono sempre da imputare ai ragazzi. Esiste una norma che impedisce la somministrazione degli alcolici ai minorenni. Quindi educare e far rispettare le regole sono le basi per una corretta gestione della movida, siamo convinti che con un adeguato piano del commercio che guardi a tutta la città e alla capacità di inventiva del settore ristorativo, con un patrimonio enogastronomico come il nostro riusciremo a sviluppare un modello di movida unico e di alto livello”.
- La raccolta dei rifiuti per i pubblici esercizi negli ultimi anni è diventata non solo estremamente onerosa in termini economici per la categoria ma molto complicata per via delle contraddizioni normative che spesso affliggono il nostro paese. Ad oggi il delicato equilibrio, spesso, è dato da una sensibilità diretta tra esercente e operatore di zona, la prospettiva di Multiutility ci preoccupa non solo da un punto di vista logistico ma soprattutto economico. Come si muoverà la vostra giunta nel merito?
Francesco Persiani: “L’incremento della raccolta differenziata passata dal 28% al 65% in questi anni ha creato presupposti per il contenimento della tariffa Tari per i pubblici esercizi del nostro comune, ma soprattutto ha creato le basi per ulteriori economie e riduzioni. Sono convinto che i servizi debbano restare sul territorio ed essere gestiti da chi il territorio lo vive e lo conosce. Una multiutility porterebbe invece ad un accentramenti dei servizi ed a rispondere con maggiori difficoltà alle esigenze dei cittadini. Il rischio è che allargando la partecipazione dei comuni si vada verso il depotenziamento dei territori e si allontani la società dall’essere efficace e presente nell’immediato”.
Enzo Romolo Ricci: “Il problema della raccolta dei rifiuti per il settore ristorativo è molto complicato e necessita di un’ approfondimento tecnico con gli operatori di settore. Non sarà possibile applicare un solo modello in quanto vi sono profonde differenze sia operative che logistiche tra gli operatori di costa e quelli dei centri storici, ma la gestione del rifiuto è una sfida centrale per l’amministrazione futura e come tale l’affronteremo, non potendo dimenticare che la nostra città ha una vocazione turistica e quindi il decoro pubblico è di primaria importanza. Ovviamente nell’ottica di un sistema di raccolta e riutilizzo dei rifiuti che punti alla riduzione della produzione di rifiuti e al loro riutilizzo al fine di evitare le discariche, la visione intercomunale e regionale è fondamentale. E la strada della multiutility, cioè una azienda pubblica controllata dai cittadini che gestisca i servizi pubblici tra cui quello dei rifiuti con economie di scala a livello regionale, può essere un’occasione, ma a due condizioni. La prima è che non accada come con la cosiddetta “ASLona” dove il potere di indirizzo sulla sanità a Massa è stato spostato da Massa a Pisa e Livorno. La seconda è che sia una azienda pubblica in mano al pubblico e non quotata in borsa perché deve garantire servizi pubblici e quindi non può essere soggetta a speculazioni finanziarie”.